Il lavoro di pubblica utilità è considerato una sanzione sostitutiva delle pene detentive.
In sostanza, il lavoro di pubblica utilità o, in forma abbreviata semplicemente LPU, consiste nella prestazione di un'attività non retribuita a favore della collettività che il condannato deve svolgere presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e/o di volontariato, presso lo Stato, le Regioni, le province e i Comuni.
I soggetti appena elencati hanno sottoscritto con il Ministero e i Presidenti dei Tribunali varie convenzioni mediante i quali vengono disciplinate le modalità di svolgimento del lavoro e le modalità di controllo delle autorita preposte a verificare il regolare e corretto svolgimento dei LPU.
Inizialmente, il legislatore ha previsto la sanzione sostitutiva dei lavori di pubblica utilità unicamente nei procedimenti di competenza del giudice di pace.
Successivamente il lavoro di pubblica utilità ha allargato il proprio spettro applicativo, anche grazie alla nuova configurazione assunta dal istituto, che viene visto come metodo e quale modalità di riparazione del danno causato dal reato e collegata all'esecuzione di sanzioni diverse.
Scopo dei lavori di pubblica utilità è quello di ridurre il ricorso alla pena detentiva.
In un'ottica di deflazione, il carcere rappresenta l'extrema ratio della risposta sanzionatoria dello stato ad un reato, e l'istituto ha (anche) lo scopo di evitare al condannato per reati non particolarmente gravi di andare in carcere.
Da un punto di vista processuale i LPU devono essere richiesti espressamente dall'imputato o dal suo difensore munito di procura speciale.
Il Giudice non può autonomamente, cioè senza richiesta in tal senso proveniente dall'imputato, procedere a trasformare la pena detentiva in lavori di pubblica utilità.
I LPU consistono in un'attività lavorativa, svolta a beneficio della comunità. Esso consente al condannato di dimostrare responsabilità e di reintegrarsi nella società dopo l'esperienza educativa del lavoro di pubblica utilità.
I lavori di pubblica utilità sono previsti all'art 186, comma 9 bis e all'art 187 comma 8 bis del d. lgs 285/1992 ( il c.d. Codice della Strada)
I lavori di pubblica utilità possono essere chiesti
- dopo l'emissione di un decreto penale di condanna: in tal caso l'avvocato chiederà al GIP che ha emesso il decreto penale di condanna di sostituire la pena con il lavoro di pubblica utilità Dopo la notifica del decreto penale di condanna si hanno solo 15 giorni per chiedere la sostituzione della pena pecuniaria con esso cominato o per proporre opposizione allo stesso.
- In caso di opposizione si instaura un guidizio immediato o, a scelta dell'imputato, il rito abbreviato o il patteggiamento
- in sede di giudizio, direttamente al Giudice che procede
Quando il lavoro di pubblica utilità non può essere disposto?
Per espressa disposizione di legge non si può sostituire la pena detentiva con LPU quando il conducente in stato di ebbrezza abbia provocato un incidente stradale e quando l’imputato ha già beneficiato precedentemente della sostituzione della pena con il LPU;
Quanto dura il lavoro di pubblica utilità?
Il lavoro ha una durata corrispondente a quella della sanzione detentiva irrogata e della conversione della pena pecuniaria. Pertanto, 250 euro equivalgono ad un giorno di LPU
Ai fini del computo della pena, un giorno di LPU consiste nella prestazione, anche non continuativa, di 2 ore di lavoro;
La legge prescrive che il L.P:U può essere eseguito per un massimo di 6 ore settimanali. Tuttavia, l'imputato può con esplicita richiesta chiedere che possano essere eseguito sino ad un massimo di 8 ore al giorno.
Cosa succede alla fine dello svolgimento dei LPU?
Qualora l'imputato dovesse svolgere positivamente i LPU, il giudice dichiara estinto il reato e riduce alla metà il periodo di sospensione della patente. Ulteriore beneficio è la revoca della confisca del veicolo sequestrato;
E cosa succede in caso di violazione degli obblighi connessi allo svolgimento del LPU o al suo repentino abbandono?
Se l'interessato viola gli obblighi connessi allo svolgimento del LPU, il giudice, tenuto conto dei motivi, della entità e delle circostanze della violazione, lo revoca e ripristina la pena originaria.
L'art 224-bis del C.d.S. prevede una sanzione amministrativa accessoria alla condanna alla pena della reclusione per un delitto colposo commesso in vioilazione delle disposizioni del C.d.s. Tale Sanzione può essere disposta dal giudice che ha prinunciato la condanna nel procedimmento penale. Egli determinerà pure le modalità di svolgimento delle prestazioni e della durata.
In caso di violazione delle prescrizioni, si configura un reato punito fino ad un anno di reclusione e di competenza del Tribunale in sede monocratica. Le pene non possono erssere sostituite dalle sanzioni sostitutive di cui alla legge 689 del 1981.